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| CITAZIONE Gigi:"Resto!" Direttamente dal Sestriere: un tifoso gli chiede se rimane e lui di getto: «Sìììì…», con smorfia scherzosa. E davanti alle telecamere di Sky: «Basta con questa domanda, sono stufo… Ci siamo salutati con Andrea Agnelli al raduno, certo: come persone civili scambiamo due chiacchiere. La sfida in Sud Africa? Per noi juventini sarebbe davvero un toccasana. Come nel 2006 ci sono sensazioni positive, in queste prime ore di ritiro azzurro. C’è un ottimismo corretto, senza presunzione, che aiuta a raggiungere traguardi importanti. Per molti di noi l’annata è stata storta, il Mondiale diventa una bella vetrina per il riscatto. Se tifavo Inter in Champions? Al di là di tutto: vedendo come hanno giocato, come hanno schierato la squadra nei momenti decisivi con un atteggiamento giusto. Sono un esempio da seguire per come hanno interpretato l’annata ». Il nuovo direttore generale Beppe Marotta l’aveva detto ufficialmente il giorno dell’insediamento a Vinovo: «Sentirò presto Gigi». Così è stato. E il campione del mondo ne ha tratto un’impressione positiva. Insomma, si fida del progetto. Si fida della Nuova Juve. E lo stesso Andrea Agnelli avrà collaborato a fugare alcuni dubbi. Prima di partire per l’avventura in Sud Africa, comunque, Marotta e Buffon dovranno vedersi di persona e discutere per bene del futuro. La società vuole ritrovarsi per la prossima stagione un giocatore iper motivato e convinto. Non sembra che da questo punto di vista ci siano problemi, anzi. Gigi, d’altronde, si trova benissimo in bianconero e in città, al di là dell’annata disgraziata da chiudere nel cassetto con i brutti ricordi definitivamente. Resta uno snodo cruciale, però, estendibile anche all’estremo difensore della Vecchia Signora: alla Juve, tranne Claudio Marchisio e Alex Del Piero - e per certi versi Giorgio Chiellini, a meno però di un’offerta indecente -, sotto tutti “cedibili”, nel senso che non esistono barricate e si può andare oltre le scadenze segnate sui contratti. Per ogni situazione la parola d’ordine è: «Discutiamone». E vale anche per Buffon. Tutto parte dall’impostazione rigorosa data dal nuovo vertice: il monte ingaggi è troppo elevato, bisogna abbatterlo. Ebbene, da questo punto di vista, il portiere è numero uno incontrastato, perché il suo ingaggio supera i 5,5 milioni a stagione. Ha trentadue anni, ma, come ricorda spesso, vuole arrivare agli “anta”. «Di sicuro sino a quando sarò convocato in Nazionale continuerò a giocare, poi vedremo... ». E’ questa la sua linea del Piave. Quando avverrà, sarà certificato il bivio: continuare abbandonando gli alti livelli, oppure cambiare strada. Magari nel frattempo avrà coronato anche il sogno di chiudere la carriera con il Genoa, perché è un vero Grifone. Ma adesso c’è spazio solo per l’azzurro, con intermezzi bianconeri. Ok, resta. Fino a prova contraria.
Tuttosport.com
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