La Juve aspetta Benitez,ma fino a lunedì..., Poi scatterà il piano B!

« Older   Newer »
  Share  
mariaprisco86
view post Posted on 8/5/2010, 09:44




L
CITAZIONE
e alternative sono tutte sotto
contratto: Prandelli e Spalletti,
da Capello a Allegri. E se il vero
outsider fosse Marcello Lippi?
FABIO VERGNANO
TORINO
È una corsa contro il tempo. Il limite fissato è quello di lunedì, quando si terrà il Cda della Juventus. Cioè un weekend di tempo per scegliere il nuovo allenatore. L’impresa è ai confini della realtà, quasi impossibile che il nome del nuovo allenatore possa essere sottoposto ai membri del consiglio di amministrazione riuniti in corso Galileo Ferraris. In ogni caso, lassù al vertice delle preferenze c’è sempre lui, Rafa Benitez. Ci sarebbe già un pre accordo, tuttavia per ora ha un valore puramente simbolico. La trattativa vera resta in alto mare, Benitez non è affatto sollecitato dalla fretta della Juve e chiede altro tempo, circa una decina di giorni. Il Liverpool inchioda il tecnico al suo contratto. «Credo che possa rimanere con noi», l’ultimo dispaccio del presidente Broughton. Un bluff?

La situazione è in fase di stallo. Soprattutto è molto complicata e l’ottimismo dei giorni scorsi sta scomparendo. Così l’allenatore indicato come il più adatto a pilotare il ritorno al passato felice e vincente, potrebbe essere abbandonato per cercare soluzioni alternative. Fra l’altro, non sarebbero ostacolate dal neo presidente Andrea Agnelli. Con Benitez i primi contatti risalgono addirittura a gennaio, ovvero quando il presidente era ancora Blanc. Lui resta la prima scelta, ma adesso si sono allargati gli orizzonti. E non soltanto perché, invece, i tempi si sono ristretti. Beppe Marotta, dg designato, è perfettamente allineato con Andrea Agnelli e per quanto assorbito dalla splendida cavalcata blucerchiata sino a fine campionato, sta già lavorando sotto traccia per la nuova società.

Il piano B potrebbe scattare dopo il 10 maggio quando verrà dato l’eventuale addio a Rafa il Temporeggiatore. Lo impone la fretta di organizzare un mercato che qualcuno etichetta già come storico, ma che andrà comunque impostato nei tempi giusti. Ed è ovvio che acquisti e cessioni dovranno essere condivisi con il nuovo allenatore. Marotta non farà una mossa senza averla concordata con il nuovo inquilino della panchina. Decisione ineccepibile. L’eventuale virata della prossima settimana coinvolgerà un trio di tecnici made in Italy come Prandelli, Spalletti ed Allegri. Ovvero tutti sotto contratto, quindi come Benitez non facilissimi da ingaggiare. Marotta è il primo a sapere che lo attendono le montagne russe.

Prandelli vive una situazione molto delicata a Firenze. Ha promesso fedeltà ai viola, un suo dietrofront con destinazione la Juve non sarebbe facile da offrire in pasto alla piazza. Ma Cesare è proprio la prima alternativa allo spagnolo del Liverpool, anche se dovrebbe vincere la resistenza dei Della Valle con cui il rapporto si è incrinato da tempo. Se invece fosse la Nazionale a chiamare (come sarà), gli industriali marchigiani sarebbero molto più disponibili a privarsi di un allenatore che a Firenze non ha vinto nulla. Altrettanto complicata la posizione di Spalletti. Il campionato russo è in pieno svolgimento, lo Zenit San Pietroburgo marcia spedito ai vertici del campionato, il tecnico toscano ha un contratto oneroso (4 milioni). Nessuno dei due sarebbe un vero ripiego ma, a quanto pare, entrambi non rispecchiano l’identikit ideale, quello del peso massimo in panchina. Idem Allegri, incatenato da Cellino anche se un mese fa l’ha esonerato.

Su tutti c’è sempre l’ombra di Capello. Fu scelto da Umberto Agnelli e ha rapporti ottimi anche con Andrea. Dopo Benitez sarebbe la scelta migliore, ma anche per mister Fabio il problema è il legame con la federazione inglese. E in ogni caso la trattativa dovrebbe essere congelata fino a Mondiale concluso. Chi frequenta Capello a Londra sostiene che ha nostalgia del lavoro quotidiano in una squadra di club. Non necessariamente la Juve. C’è anche l’Inter in corsa qualora Mourinho lasciasse dopo la Champions.

Morale: per la terza volta in quattro anni la Juve ha il problema dell’allenatore. Anche perché in circolazione non ci sono tecnici liberi e compatibili con i progetti bianconeri. Anzi no, forse c’è, o meglio, ci sarà fra un paio di mesi. Ha 62 anni, è toscano, fuma il sigaro e ha la Juve nel cuore. Alla fine sarebbe clamoroso se il cerchio si chiudesse sul nome di Marcello Lippi. Che lascerà la Nazionale dopo il Mondiale ed è stato vicinissimo alla Juve fino a qualche mese fa. Marcello è già tornato una volta e ha vinto due scudetti consecutivi. Con Andrea Agnelli ha un feeling che parte dal 1994. Può essere lui il vero outsider. Anche se la panchina potrebbe rappresentare un ostacolo per il Marcello che vorrebbe un futuro da manager più che da uomo di campo vecchia maniera.

 
Top
0 replies since 8/5/2010, 09:44   7 views
  Share